Massaggio miofasciale Meda: Posturologo Milano ✅ per curare mal di schiena, dolori cervicali, sciatalgie, errori di postura.
Il campo estetico e molto interessato alle tecniche di questa disciplina puntando anche a trattamenti che si uniscono all’uso di creme idratanti o maschere di fango idratante. In realtà questo metodo di trattamento è studiato per essere usato in campo medico oltre che terapeutico.
Le primissime testimonianze che si hanno dell’uso del massaggio, ritratte su manufatti di terracotta, risalgono a oltre 6.000 anni fa e mirano a spiegare come, con determinate pressioni sul corpo, si ha un beneficio su schiena e anche in fase di gravidanza. Naturalmente, la sua evoluzione fino al giorno d’oggi, ha subito un’evoluzione e nuovi sviluppi che sono stati studiati su diverse fasce muscolari, parti del corpo, tessuti e anche per migliorare gli effetti di alcune patologie.
Il massaggio viene impiegato anche in campo terapeutico per curare muscoli danneggiati, fratture e dolori patologici.
Il Massaggio miofasciale Meda mira proprio ad impiegare una tecnica manuale che segue i muscoli.
Essi sono composti a fasci di fibre che formano una sorta di intreccio dei tessuti e quindi i muscoli diventano dei “sacchi” fibrosi che si possono “maneggiare” per eliminare i dolori che derivano dalle loro contrazioni o lesioni. Questa tecnica richiede una grande conoscenza del corpo umano e della formazione dei muscoli poiché deve seguire assolutamente tutta l’anatomia umana.
Il Massaggio miofasciale Meda se non viene eseguito in modo perfetto provoca anche dolori perché si premono dei nervi e dei punti di intreccio che possono bloccare il corretto flusso sanguigno ed evidenziare dei lividi. Rimane uno dei massaggi di facile esecuzione ed è quello maggiormente usato.
Il Massaggio miofasciale Meda è anche il metodo di studio con cui si formano i massaggiatori attuali poiché è collaudato e si conoscono tutti gli effetti e le controindicazioni che possono nascere.
Il suo raggio di azione è ampio, ma è importante che si seguano gli intrecci e i fasci di nervi che costituiscono i muscoli stessi.
Inoltre, il Massaggio miofasciale Meda diventa di difficile esecuzione in persone eccessivamente obese. Spieghiamo che le persone obese o che hanno una buona quantità di grasso corporeo possono avere dei risultati benefici minori oppure inesistenti.
L’adipe che ricopre il muscolo, situato sotto la parte dell’epidermide, protegge i muscoli e allo stesso tempo li appesantisce impedendo che essi si muovano in modo naturale.
L’inattività muscolare porta ad avere dei movimenti lenti, non precisi, distratti, che sono del tutto innaturali, proprio perché non si riesce a farli muovere.
I massaggi possono aiutare a diminuire e smaltire il grasso sottocutaneo, se si unisce anche una buona alimentazione, ma il Massaggio miofasciale Meda diventa di difficile esecuzione.
Per questo occorre anche seguire i consigli del massaggiatore per avere il massimo beneficio da questo tipo di trattamento.
Tornando a parlare di come si esegua il Massaggio miofasciale Meda si usa un metodo semplice, ma efficacissimo.
La pressione delle mani porta a seguire la fibra muscolare in tutta la sua estensione.
Si premono dei punti dove si hanno dei ristagni di sangue, che poi vengono “aiutati” a defluire con il massaggio che segue tutta la fascia fibrosa.
I nervi, che sono ricoperti dai muscoli e sono indispensabili per far muovere il muscolo stesso, traggono un beneficio passivo perché vengono stesi dalla tecnica manuale.
I nervi, che spesso soffrono per l’inattività dei movimenti attivi, sono quelli che traggono molto beneficio da un Massaggio miofasciale Meda poiché li aiuta con movimenti passivi facendoli rimanere molto elastici.
Una cosa importante, che riguarda il Massaggio miofasciale Meda, è la pressione, cioè la forza, che si deve usare nella tecnica manuale perché nei muscoli sensibili, come il bicipite e avambraccio ad esempio, si deve essere maggiormente delicati per non creare dei lividi o degli ematomi.
Mentre nei muscoli delle cosce, come il quadricipite, si deve usare una forza maggiore per riuscire a lavorare totalmente su tutta la sua estensione, si tratta del muscolo più grande nel corpo. Per questo si deve conoscere bene l’anatomia umana altrimenti si rischia di provocare più danni che benefici al paziente che si sottopone a questo Massaggio miofasciale Meda.
La cervicale è il punto di inizio su cui si diramano diversi fasci muscolari che si estendono anche sulle spalle.
In questa zona del corpo si ha una buona sensazione di rilassamento, tanto che esso influisce anche sull’umore e diminuisce lo stress. Una volta che si giunge sulle spalle, si hanno delle differenze di pressione e di tecnica manuale che sono di diversa entità.
Il massaggiatore è quello che soffre maggiormente per il cambio di movimenti che differiscono anche nella velocità.
Tutto per apportare una giusta stimolazione del sangue e quindi un aumento della piacevolezza della sensazione ed avere dei risultati assolutamente ottimali. Il Massaggio miofasciale Meda continua sul “trattamento” della spina dorsale e dei muscoli dorsali e lombari.
Si tratta di un elemento imprescindibile, nel completamento del Massaggio miofasciale Meda.
In questa parte della schiena si hanno un notevole intreccio di muscoli che sono molto compatti e robusti, occorre una certa forza per poter aiutare a far lavorare tutti i muscoli in modo del tutto passivo.
I risultati sono sicuramente buoni perché si riesce a garantire un rilassamento totale del corpo e della schiena che spesso soffre di un forte stress.
Le manovre devono essere molto energiche e decontratturanti, vale a dire che aiutano i muscoli a rimanere meno tesi, per questo si deve aiutare il lavoro neuromuscolare con delle pressioni forti.
Potrebbe anche verificarsi un dolore acuto per diversi minuti perché i muscoli sono molto tesi, contratti e atrofizzati, vale a dire hanno perso la loro elasticità’.
In questo caso occorre semplicemente sopportare perché si sta eseguendo un Massaggio miofasciale Meda terapeutico che porta ad una risoluzione totale dei dolori di cui si soffre in modo da garantire una rigenerazione dei muscoli. Gli scivolamenti delle mani, nel Massaggio miofasciale Meda, richiedono l’impiego sia del palmo della mano che delle nocche per avere delle diversità di trattamento.
Maggiore sarà l’energia impiegata e migliori saranno i risultati. Non ci si deve preoccupare se si hanno dei dolori nei primi minuti di trattamento perché è abbastanza normale, specialmente alla prima seduta.
In seguito si provano solo sensazioni piacevoli e si ha una ricompattazione della muscolatura oltre ad un buon flusso del sangue. Si consiglia questo tipo di Massaggio miofasciale Meda per effettuare un lavoro preventivo per i dolori muscolari o per chi soffre di mal di schiena e dolori lombari che sono tipici di determinati soggetti.
I movimenti devono essere decisi e porre sempre una certa attenzione all’età del soggetto che si sta massaggiando. Come mai conta tanto l’età del soggetto? Perché in base al tipo di invecchiamento dei muscoli che si hanno di fronte si deve agire in modo diverso.
Nei soggetti anziani, parliamo degli over 60, non si deve mai usare una forza pari a quella che si usa per chi ha 20 anni.
I muscoli sono sicuramente meno tonici, facili da lesionare, che si danneggiano con poche pressioni e molto meno idratati.
Si rischia di provocare un serio danno al corpo del soggetto e quindi si è studiata l’evoluzione del Massaggio miofasciale Meda per eta’. Un altro elemento da tenere in considerazione è il grasso sottocutaneo che cambia di soggetto in soggetto.
Se questo massaggio viene eseguito in soggetti sportivi, vale a dire atleti o comunque persone che sono molto allenate, allora si ha la garanzia di poter avere un massaggio muscolare ottimale perché si lavora direttamente su muscoli che non sono protetti dal grasso.
Mentre in soggetti obesi diventa molto difficile eseguire i giusti movimenti perché hanno uno strato di adipe protettivo che apporta realmente uno “scudo” ai muscoli e diventa maggiormente difficile riuscire a lavorare e trattare le fasce muscolari esistenti.
La respirazione è un passaggio importantissimo che porta a rilassare la mente e soprattutto il corpo ed i muscoli.
Mentre si esegue il massaggio si deve assolutamente uniformare il proprio respiro ai movimenti che si provano.
La respirazione e l’espirazione deve essere lenta e controllata dettata anche dai movimenti e dalla sensazione di piacevolezza che si prova in fase di trattamento. Alcuni terapisti, che conoscono affondo questi effetti benefici della respirazione, richiedono ai propri pazienti alcuni momenti di concentrazione e di respirazione.
Questo apporta un reale beneficio alla mente dei soggetti.
Una pratica particolarmente usata in soggetti che soffrono di stress o che sono ansiosi.
Un aiuto terapeutico e salutare di eccezionale portata.
I risultati sono realmente tangibili e piacevoli.
Molte persone che si sono sottoposte a questo tipo di terapia “corpo mente” si sono dichiarati soddisfatti dei risultati ricevuti.
Si ha un benessere immediato poiché si mira a rilassare i muscoli e quindi a farli decontrarre. Gli effetti che si hanno, dopo qualche ora dopo la seduta, sono quelli di poter eseguire dei movimenti fluidi, si ha un benessere ottimale, una buona sensazione di “elasticità’”.
Questo ultimo elemento è quello più importante.
Un corpo fluido, elastico, che si piega e si muove liberamente senza provare dolore. Sicuramente un massaggio consigliato anche per eliminare lo stress mentale oltre che fisico.
Il lavoro di prevenzione, tipico di questo trattamento, è consigliato per persone che soffrono di mal di schiena, che rimangono tante ore sedute in ufficio oppure hanno delle infiammazioni muscolari per tante ore che si passano in piedi. Oltre alla prevenzione, esso cura realmente i dolori che si provano in queste parti del corpo.
Una volta terminata la seduta si possono avere degli effetti del tutto contrari a quelli sopracitati.
Ci si sente particolarmente stanchi, apatici, molto debilitati, ma è una reazione normale per chiunque abbia un forte dolore in atto. La decontrazione muscolare non sempre è piacevole, alle volte è dolorosa perché i muscoli sono stanchi e devono lavorare in passivo, ma qualche giorno dopo la seduta ci si sente molto vigorosi, forti e anche particolarmente energici. Per avere una buona cura terapeutica si consiglia sempre di far eseguire una diagnosi approfondita sui problemi che si hanno.
Diagnosi che deve essere eseguita da un medico professionista.
In base al problema che ha il soggetto si agisce di conseguenza con un ciclo di sedute che possono essere intensive oppure solo preventive. Una cosa importante è quello di sapere se ci sono delle infiammazioni dei nervi nella schiena che deve essere trattata perché i dolori potranno essere particolarmente intensi anche in fase di massaggio.
Per questo si deve agire quando non ci sono infiammazioni per non avere ulteriori fastidi.
Massaggio miofasciale Meda:✅ per curare mal di schiena, dolori cervicali, sciatalgie, errori di postura. Contattaci per una nostra consulenza specializzata!
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Massaggio miofasciale Meda
La funzione del massaggio e quello di riuscire a rilassare e decontrarre tutti i muscoli che compongono il corpo, il Massaggio miofasciale Meda è stato sviluppato proprio sulla forma dei muscoli, offrendo dei punti di pressione che sono ottimali, se premuti. Tutte le tecniche di massaggio regalano sensazioni piacevoli e possono essere più o meno usate per scopo terapeutico, molti sono studiati ed applicati in campo estetico poiché riescono a spianare le rughe, a ricompattare la pelle oltre che a stimolare la circolazione del sangue.Il campo estetico e molto interessato alle tecniche di questa disciplina puntando anche a trattamenti che si uniscono all’uso di creme idratanti o maschere di fango idratante. In realtà questo metodo di trattamento è studiato per essere usato in campo medico oltre che terapeutico.
Le primissime testimonianze che si hanno dell’uso del massaggio, ritratte su manufatti di terracotta, risalgono a oltre 6.000 anni fa e mirano a spiegare come, con determinate pressioni sul corpo, si ha un beneficio su schiena e anche in fase di gravidanza. Naturalmente, la sua evoluzione fino al giorno d’oggi, ha subito un’evoluzione e nuovi sviluppi che sono stati studiati su diverse fasce muscolari, parti del corpo, tessuti e anche per migliorare gli effetti di alcune patologie.
Il massaggio viene impiegato anche in campo terapeutico per curare muscoli danneggiati, fratture e dolori patologici.
Il Massaggio miofasciale Meda mira proprio ad impiegare una tecnica manuale che segue i muscoli.
Essi sono composti a fasci di fibre che formano una sorta di intreccio dei tessuti e quindi i muscoli diventano dei “sacchi” fibrosi che si possono “maneggiare” per eliminare i dolori che derivano dalle loro contrazioni o lesioni. Questa tecnica richiede una grande conoscenza del corpo umano e della formazione dei muscoli poiché deve seguire assolutamente tutta l’anatomia umana.
Il Massaggio miofasciale Meda se non viene eseguito in modo perfetto provoca anche dolori perché si premono dei nervi e dei punti di intreccio che possono bloccare il corretto flusso sanguigno ed evidenziare dei lividi. Rimane uno dei massaggi di facile esecuzione ed è quello maggiormente usato.
Il Massaggio miofasciale Meda è anche il metodo di studio con cui si formano i massaggiatori attuali poiché è collaudato e si conoscono tutti gli effetti e le controindicazioni che possono nascere.
Massaggio miofasciale Meda come si esegue
In che modo funziona il Massaggio miofasciale Meda? Quali sono gli effetti e i risultati che offre? Oltre ad aiutare a livello mentale, eliminando lo stress, offre dei vantaggi fisici per attenuare i dolori che si hanno nel corpo e in alcune parti strutturali? Il Massaggio miofasciale Meda mira a “muovere”, in modo passivo, tutti i muscoli che sono sotto l’epidermide e quindi ad effettuare un movimento neuromuscolare in esterno.Il suo raggio di azione è ampio, ma è importante che si seguano gli intrecci e i fasci di nervi che costituiscono i muscoli stessi.
Inoltre, il Massaggio miofasciale Meda diventa di difficile esecuzione in persone eccessivamente obese. Spieghiamo che le persone obese o che hanno una buona quantità di grasso corporeo possono avere dei risultati benefici minori oppure inesistenti.
L’adipe che ricopre il muscolo, situato sotto la parte dell’epidermide, protegge i muscoli e allo stesso tempo li appesantisce impedendo che essi si muovano in modo naturale.
L’inattività muscolare porta ad avere dei movimenti lenti, non precisi, distratti, che sono del tutto innaturali, proprio perché non si riesce a farli muovere.
I massaggi possono aiutare a diminuire e smaltire il grasso sottocutaneo, se si unisce anche una buona alimentazione, ma il Massaggio miofasciale Meda diventa di difficile esecuzione.
Per questo occorre anche seguire i consigli del massaggiatore per avere il massimo beneficio da questo tipo di trattamento.
Tornando a parlare di come si esegua il Massaggio miofasciale Meda si usa un metodo semplice, ma efficacissimo.
La pressione delle mani porta a seguire la fibra muscolare in tutta la sua estensione.
Si premono dei punti dove si hanno dei ristagni di sangue, che poi vengono “aiutati” a defluire con il massaggio che segue tutta la fascia fibrosa.
I nervi, che sono ricoperti dai muscoli e sono indispensabili per far muovere il muscolo stesso, traggono un beneficio passivo perché vengono stesi dalla tecnica manuale.
I nervi, che spesso soffrono per l’inattività dei movimenti attivi, sono quelli che traggono molto beneficio da un Massaggio miofasciale Meda poiché li aiuta con movimenti passivi facendoli rimanere molto elastici.
Una cosa importante, che riguarda il Massaggio miofasciale Meda, è la pressione, cioè la forza, che si deve usare nella tecnica manuale perché nei muscoli sensibili, come il bicipite e avambraccio ad esempio, si deve essere maggiormente delicati per non creare dei lividi o degli ematomi.
Mentre nei muscoli delle cosce, come il quadricipite, si deve usare una forza maggiore per riuscire a lavorare totalmente su tutta la sua estensione, si tratta del muscolo più grande nel corpo. Per questo si deve conoscere bene l’anatomia umana altrimenti si rischia di provocare più danni che benefici al paziente che si sottopone a questo Massaggio miofasciale Meda.
Massaggio miofasciale Meda dettagli importanti
Nel Massaggio miofasciale Meda si inizia sempre con il lavorare sulla parte della schiena.La cervicale è il punto di inizio su cui si diramano diversi fasci muscolari che si estendono anche sulle spalle.
In questa zona del corpo si ha una buona sensazione di rilassamento, tanto che esso influisce anche sull’umore e diminuisce lo stress. Una volta che si giunge sulle spalle, si hanno delle differenze di pressione e di tecnica manuale che sono di diversa entità.
Il massaggiatore è quello che soffre maggiormente per il cambio di movimenti che differiscono anche nella velocità.
Tutto per apportare una giusta stimolazione del sangue e quindi un aumento della piacevolezza della sensazione ed avere dei risultati assolutamente ottimali. Il Massaggio miofasciale Meda continua sul “trattamento” della spina dorsale e dei muscoli dorsali e lombari.
Si tratta di un elemento imprescindibile, nel completamento del Massaggio miofasciale Meda.
In questa parte della schiena si hanno un notevole intreccio di muscoli che sono molto compatti e robusti, occorre una certa forza per poter aiutare a far lavorare tutti i muscoli in modo del tutto passivo.
I risultati sono sicuramente buoni perché si riesce a garantire un rilassamento totale del corpo e della schiena che spesso soffre di un forte stress.
Le manovre devono essere molto energiche e decontratturanti, vale a dire che aiutano i muscoli a rimanere meno tesi, per questo si deve aiutare il lavoro neuromuscolare con delle pressioni forti.
Potrebbe anche verificarsi un dolore acuto per diversi minuti perché i muscoli sono molto tesi, contratti e atrofizzati, vale a dire hanno perso la loro elasticità’.
In questo caso occorre semplicemente sopportare perché si sta eseguendo un Massaggio miofasciale Meda terapeutico che porta ad una risoluzione totale dei dolori di cui si soffre in modo da garantire una rigenerazione dei muscoli. Gli scivolamenti delle mani, nel Massaggio miofasciale Meda, richiedono l’impiego sia del palmo della mano che delle nocche per avere delle diversità di trattamento.
Maggiore sarà l’energia impiegata e migliori saranno i risultati. Non ci si deve preoccupare se si hanno dei dolori nei primi minuti di trattamento perché è abbastanza normale, specialmente alla prima seduta.
In seguito si provano solo sensazioni piacevoli e si ha una ricompattazione della muscolatura oltre ad un buon flusso del sangue. Si consiglia questo tipo di Massaggio miofasciale Meda per effettuare un lavoro preventivo per i dolori muscolari o per chi soffre di mal di schiena e dolori lombari che sono tipici di determinati soggetti.
Massaggio miofasciale Meda ed evoluzione della tecnica
In questo tipo di massaggio è molto importante la bravura del massaggiatore che deve essere un esperto del corpo umano, dell’anatomia e della muscolatura interna.I movimenti devono essere decisi e porre sempre una certa attenzione all’età del soggetto che si sta massaggiando. Come mai conta tanto l’età del soggetto? Perché in base al tipo di invecchiamento dei muscoli che si hanno di fronte si deve agire in modo diverso.
Nei soggetti anziani, parliamo degli over 60, non si deve mai usare una forza pari a quella che si usa per chi ha 20 anni.
I muscoli sono sicuramente meno tonici, facili da lesionare, che si danneggiano con poche pressioni e molto meno idratati.
Si rischia di provocare un serio danno al corpo del soggetto e quindi si è studiata l’evoluzione del Massaggio miofasciale Meda per eta’. Un altro elemento da tenere in considerazione è il grasso sottocutaneo che cambia di soggetto in soggetto.
Se questo massaggio viene eseguito in soggetti sportivi, vale a dire atleti o comunque persone che sono molto allenate, allora si ha la garanzia di poter avere un massaggio muscolare ottimale perché si lavora direttamente su muscoli che non sono protetti dal grasso.
Mentre in soggetti obesi diventa molto difficile eseguire i giusti movimenti perché hanno uno strato di adipe protettivo che apporta realmente uno “scudo” ai muscoli e diventa maggiormente difficile riuscire a lavorare e trattare le fasce muscolari esistenti.
Tecnica della respirazione per migliorare il rilassamento
Alle volte, un pochino per imbarazzo o perché non si conoscono le pratiche del massaggio, i pazienti non riescono ad eseguire un passo importantissimo che riguarda il Massaggio miofasciale Meda, parliamo della respirazione. Sicuramente, nelle prime sedute sarà difficile entrare immediatamente in simbiosi con il massaggiatore, anche perché non si conosce esattamente la terapia e le tecniche che si usano per avere maggiori effetti benefici.La respirazione è un passaggio importantissimo che porta a rilassare la mente e soprattutto il corpo ed i muscoli.
Mentre si esegue il massaggio si deve assolutamente uniformare il proprio respiro ai movimenti che si provano.
La respirazione e l’espirazione deve essere lenta e controllata dettata anche dai movimenti e dalla sensazione di piacevolezza che si prova in fase di trattamento. Alcuni terapisti, che conoscono affondo questi effetti benefici della respirazione, richiedono ai propri pazienti alcuni momenti di concentrazione e di respirazione.
Questo apporta un reale beneficio alla mente dei soggetti.
Una pratica particolarmente usata in soggetti che soffrono di stress o che sono ansiosi.
Un aiuto terapeutico e salutare di eccezionale portata.
I risultati sono realmente tangibili e piacevoli.
Molte persone che si sono sottoposte a questo tipo di terapia “corpo mente” si sono dichiarati soddisfatti dei risultati ricevuti.
Massaggio miofasciale Meda gli effetti
Il Massaggio miofasciale Meda aiuta a prevenire i dolori che sono tipici del mal di schiena, cervicale e spalle.Si ha un benessere immediato poiché si mira a rilassare i muscoli e quindi a farli decontrarre. Gli effetti che si hanno, dopo qualche ora dopo la seduta, sono quelli di poter eseguire dei movimenti fluidi, si ha un benessere ottimale, una buona sensazione di “elasticità’”.
Questo ultimo elemento è quello più importante.
Un corpo fluido, elastico, che si piega e si muove liberamente senza provare dolore. Sicuramente un massaggio consigliato anche per eliminare lo stress mentale oltre che fisico.
Il lavoro di prevenzione, tipico di questo trattamento, è consigliato per persone che soffrono di mal di schiena, che rimangono tante ore sedute in ufficio oppure hanno delle infiammazioni muscolari per tante ore che si passano in piedi. Oltre alla prevenzione, esso cura realmente i dolori che si provano in queste parti del corpo.
Una volta terminata la seduta si possono avere degli effetti del tutto contrari a quelli sopracitati.
Ci si sente particolarmente stanchi, apatici, molto debilitati, ma è una reazione normale per chiunque abbia un forte dolore in atto. La decontrazione muscolare non sempre è piacevole, alle volte è dolorosa perché i muscoli sono stanchi e devono lavorare in passivo, ma qualche giorno dopo la seduta ci si sente molto vigorosi, forti e anche particolarmente energici. Per avere una buona cura terapeutica si consiglia sempre di far eseguire una diagnosi approfondita sui problemi che si hanno.
Diagnosi che deve essere eseguita da un medico professionista.
In base al problema che ha il soggetto si agisce di conseguenza con un ciclo di sedute che possono essere intensive oppure solo preventive. Una cosa importante è quello di sapere se ci sono delle infiammazioni dei nervi nella schiena che deve essere trattata perché i dolori potranno essere particolarmente intensi anche in fase di massaggio.
Per questo si deve agire quando non ci sono infiammazioni per non avere ulteriori fastidi.
- Pancafit Meda
- Riprogrammazione posturale Meda
- Ginnastica di gruppo Meda
- Posturale Meda
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- Postura in aziendale Meda
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- Uso colonna vertebrale Meda
- Tecniche di rilassamento Meda
- Educazione posturale ed esercizi antalgici Meda
- Consigli su riposo notturno Meda
- Mal di schiena Meda
- Cefalea Meda
- Artrosi Meda
La postura è la posizione del corpo umano nello spazio e la relativa relazione tra i suoi segmenti corporei. La postura può essere: in stazione eretta (monopodalica o bipodalica), da seduto, in decubito (prono, supino, laterale).
La corretta postura può definirsi sinteticamente come la “deformazione coerente della gravità, in altre parole la corretta postura altro non è che la posizione più idonea del nostro corpo nello spazio per attuare le funzioni antigravitarie con il minor dispendio energetico sia in deambulazione che in stazionamento; ad essa vengono a concorrere vari fattori (neurofisiologici, biomeccanici, emotivi, psicologici e relazionali).
Contribuiscono a problemi di postura un terreno piano che offre un numero ridotto e poco variabile (nel tempo e nello spazio) di messaggi di ritorno tramite il nostro piede, così come l’uso di scarpe con tacco alto che non fanno arrivare le informazioni dal terreno alla pianta del piede. Pertanto, la peggiore combinazione si ha con l’uso di scarpe alte su un terreno piano; la migliore, invece, con scarpe basse (al limite a piedi nudi) su terreno non uniforme, come camminare a piedi nudi sulla battigia o indossare scarpe basse durante un trekking.
Nell’ambiente oggi utilizzato nei paesi sviluppati, il terreno, ossia la superficie sulla quale si sviluppa l’antigravitarietà posturale, è piano. La postura è inquinata dal terreno piano[1] e per conseguenza si rendono necessarie interfacce uomo/ambiente che consentano il riposizionamento spaziale corporeo con le caratteristiche di correttezza antigravitaria.
Importanti sono i concetti di spazialità, antigravità ed equilibrio che derivano da questa definizione.
Il concetto di spazialità è immediatamente successivo a quello di postura; infatti la postura altro non è che il rapporto del corpo nei tre assi dello spazio.
Per quanto riguarda l’equilibrio esso va definito come il miglior rapporto tra il soggetto e l’ambiente circostante; ne deriva che il corpo, sia in statica che in dinamica, assume un equilibrio ottimale a seconda degli stimoli ambientali che riceve e del programma motorio che adotta.
(Fonte Wikipedia)
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